Pochi giorni fa sono andate a vedere il mese di aprile nell'aranceto, quel luogo al confine tra il nostro passato e il nostro presente, ai confini del tempo che purtroppo, per ora, ci tiene legati.
Le canne flessibili da sempre hanno ospitato le pervinche azzurre , passato e presente si incontrano in aprile...
"Anche tu sei collina
e sentiero di sassi
e gioco nei canneti..."
Anche le vecchie foglie che appicciccano sono rinate tra i muri di pietre. Si sente in sottofondo un rumore d'acqua.
"C'è un silenzio che dura
sulle piante e sui colli.
Ci son acque e campagne"
Sono andata a cercare i miei preferiti fiori selvatici, e li ho trovati dove pensavo, vicino al pozzo. Anche questi mi fanno pensare a una fiaba: "Jack e il fagiolo magico", forse per i loro gambi pronti ad arrampicarsi. Comunque mi sembra racchiudano tra i petali la dimensione del "C'era una volta..."e quei mondi così perfettamente atemporali tipici appunto delle fiabe.
C'è ancora poco tempo per oggi, ma possiamo almeno andare a vedere la cascata del biancospino.
E per oggi usciamo da questo giardino, che aprile ha fatto rifiorire...usciamo con le parole di Cesare Pavese.
"Ritroverai le nubi
e il canneto, e le voci
come un'ombra di luna."
Cesare Pavese