La pianta del don Diego mi segue da quando ero bambina...ne ho avuto vicini talmente tanti da non pormi alcun problema nel cogliere i fiori colorati anche solo per giocare. Sono fiori delicati, sembrano fatti di carta velina, il loro profumo è dolce e discreto e nelle sere estive fa compagnia. E' una pianta che non chiede nessuna cura, a partire dal mese di giugno non fa che risvegliarsi, crescere, fiorire, incurante del clima o di qualsiasi altra variabile. E, diciamo la verità.....incurante anche di chi gli sta vicino! I don Diego spuntano ovunque, addossati alle spine della rosa o mescolati ai gerani, vicino alla vite o strettamente affiancati, ganbo contro ganbo, a qualsiasi altra pianta. Si, abbiamo a che fare, alla fine, con un tenero infestante.
Il don Diego mi piace tanto, ammiro la sua delicatezza e la sua vitalità ma non potevo rinunciare a tutti gli altri fiori. Così in questi ultimi giorni ho dovuto ridimensionare la sua presenza. Li ho lasciati solo dove non compromettevano la vita delle altre piante. Non si sono offesi, tutt'altro...sono passati solo pochi giorni e vedo già ovunque le tenere piantine crescere e moltiplicarsi. Mi sembra quasi un'invasione extraterrestre simile a quelle descritte in certi racconti di Asimov.