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12 gennaio 2011 3 12 /01 /gennaio /2011 21:46

Con questo post inizio a parlare dei giardini letterari. Comincio dal mio libro preferito: Jane Eyre. Vorrei trascrivere intere pagine, perché trovo molto bella la prosa di Charlotte Bronte: è densa di atmosfera, riesce a trasmettere sensazioni a vari livelli. Per esempio, quando descrive il vecchio giardino di Thornfield ci sembra di sentire il profumo del caprifoglio e del gelsomino, ci immergiamo davvero per un istante in "quel silenzio umido di rugiada".....

" Passeggiai un pò sul marciapiede intorno alla casa, ma un sottile e ben noto odor di sigaro mi colpì le nari, uscendo dalla finestra; vidi che i vetri della biblioteca eran socchiusi e sapendo che di là potevo essere osservata, andai nell'orto. In tutta la proprietà non vi era un angolo riparato e idilliaco come quello; sembrava un piccolo Eden, così folto di alberi e fiori; un muro alto lo separava da un lato dal cortile e dall'altro un viale di faggi ne impediva la vista dal giardino. Sul fondo, uno steccato abbattuto lo divideva dalla campagna, dove si arrivava attraverso un viottolo tortuoso fiancheggiato da lauri; un gigantesco castagno d'India, circondato da un sedile chiudeva quel sentiero e lì si poteva passeggiare senza essere veduti. In quel silenzio umido di rugiada, mentre si addensavano le ombre della sera, sentii che tutta la vita avrei rimpianto quell'ombroso recesso. Ma mentre camminavo lungo i filari di frutta e le aiole fiorite, dirigendomi verso il fondo, dove mi attirava il chiarore che la luna nascente spandeva in quel punto più aperto, ristetti un istante; non perché avessi visto o udito una presenza estranea, ma perché ancora una volta era giunto fino a me un odore ben noto.

Il caprifoglio e l'abrotino, il gelsomino,  i garofani e le rose esalavano da un pezzo il loro profumo -fragrante offerta alla notte imminente- ma quello che mi aveva colpito non era l'olezzo di un fiore o di un arbusto; era, lo sapevo bene, l'odore del sigaro del signor Rochester. Mi guardai attorno, tendendo l'orecchio. Vidi gli alberi carichi di frutta, udii l'usignolo gorgheggiare in un folto poco distante, ma non distinsi nessuna forma umana, non udii il suono di un passo. Eppure l'odor di sigaro aumentava; dovevo fuggire. Mi affrettai verso l'usciolo che conduceva all'albereta e proprio di là vidi entrare il signor Rochester. Con un salto mi nascosi nella grotta tappezzata d'edera, pensando che forse non sarebbe rimasto a lungo e che, se non mi muovevo, non mi avrebbe veduta.

Ma sbagliavo; evidentemente quell'ora e il vecchio giardino gli piacevano non meno che a me. 

(Jane Eyre, pp.286-287, Superbur classici 2003)

 

Chi  come me ha apprezzato il film di Zeffirelli...può rivedere la romantica scena che si svolge appunto nel giardino notturno. alla vigilia della festa di San Giovanni, mentre "...una splendida estate brillava sull'Inghilterra".

      http://www.youtube.com/watch?v=zRnrRqOUITI

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  • : Blog di Anna
  • : Qui si parla di un giardino, dei suoi fiori e delle sue piante nel corso delle stagioni, delle luci e colori dei mesi e dei giorni. Faremo insieme qualche passeggiata nei giardini letterari, nel bosco e nella macchia, lungo sentieri che portano al mare, a luoghi fuori dal tempo e ad alcuni mondi paralleli.
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