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13 febbraio 2011 7 13 /02 /febbraio /2011 11:01

Dedico questo secondo post sui giardini letterari a un libro che mi piace moltissimo, poco noto in Italia. E' "Il giardino di mezzanotte" di Philippa Pearce. Pubblicato da Salani per Gl'istrici, una collana che si propone a bambini e ragazzi, in realtà può esserwe apprezzato da tutti: da tutti quelli che amano i giardini e ne percepiscono il fascino misterioso, che si perpetua negli anni.  Ciò che vive nel giardino può portarci un messaggio che viene dai tempi lontani della sua vita, quando ancora noi non c'eravamo...e intanto ci suggerisce che la storia continua, la linfa che ad ogni primavera fa rinascere i fiori e le foglie, porterà il giardino nei nuovi tempi ancora sconosciuti...forse anche oltre il nostro stesso tempo.

Mi affascina in questo libro la capacità della scrittrice di creare una storia che esplora la dimensione temporale del giardino: lo fa in un modo delicato e ricco di suspence, attraverso l'amicizia di Tom ed Hatty, nella cornice deliziosa di un grande giardino inglese. Persino il finale non lascia delusi anzi, apre una nuova porta nella nostra mente, che per sempre ci permetterà di andare oltre, per sempre ci porterà nel  "nostro" giardino di mezzanotte.

 

p.39 "Impronte nella rugiada"

 

In quest'ora grigia e quieta che precede l'alba, Tom penetrò nel giardino. (...) Il verde appariva velato dalla rugiada e tutti i suoi colori parevano scomparsi, in attesa del sorgere del sole. L'aria era ferma, e gli alberi ripiegati su se stessi. Un uccello cinguettò; poi un goffo mucchietto di piume si staccò dalla cima dell'abete in un angolo del prato: per un attimo parve precipitare, poi fu sollevato da un vento inesistente verso un albero più lontano: era un gufo, con l'aspetto arruffato e intontito di chi è stato sveglio per tutta la notte.

Tom cominciò a percorrere il giardino in punta di piedi. (...) Al limite del prato si fermò di botto. Sull'erba umida di rugiada erano chiaramente visibili due macchie di un verde scuro: impronte.

 

 p.47 "Avrebbe ricordato per tutta la vita la prima arrampicata su uno dei tassi del prato. I tassi sono quanto c'è di meglio. I primi rami, infatti, si dipartono molto in basso, e il tronco ha ogni sorta di nodi e di spaccature. Salì sempre più in alto. (...) Tutt'intorno c'era una distesa cespugliosa di sempreverdi: Tom era al livello delle cime dei tassi del prato, quasi alla stessa altezza della sommità del muro verso sud. Era anche al livello delle finestre più alte della vecchia casa, e qualcosa che si muoveva all'interno di una stanza attrasse la sua attenzione. (...) Era quasi sicuro che il giardino fosse più frequentato di quanto potesse vedere.

 p.76 "Hatty cominciò ad aprire per lui le varie porte. Tolse il chiavistello a quella del recinto del ribes, dove tra i cespugli trovarono un merlo che doveva essere penetrato attraverso un ingresso meno ufficiale, attirato dai frutti. (...) Hatty aprì per Tom la porta del frutteto dal lato del sentiero della meridiana e poi quella del ripostiglio per gli atrezzi. Tra i vari arnesi, le scatole dei semi, i vasi per i fiori, i rotoli di rete metallica, trovarono un sacco pieno di piume d'oca e di gallina. Hatty ci infilò le dita e le fece volare in aria, in un turbine bianco e marrone così fitto  che Tom sentì solletico al naso e starnutì."

p.140 "Bene" disse Hatty, senza chiedergi dove sarebbe andato.

"Ci vediamo domani".

Hatty sorrise. "Dici sempre così , e poi passano mesi e mesi prima che ti riveda."

 

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11 febbraio 2011 5 11 /02 /febbraio /2011 13:31

Non vedo l'ora di cominciare i lavori in giardino, non ho intenzione di fare TROPPO ordine perchè la mia preferenza va per il giardino naturale, scarmigliato, dove in ogni angolo si nasconde qualche fiore, ben protetto anche dalle erbe selvatiche e infestanti. Però, come tutti sanno, queste erbe tendono a prendersi uno spazio eccessivo, e vanno curate. Inoltre qualche bella pianta un pò troppo nascosta può avere bisogno di almeno un minimo di visibilità. Anche in un giardino di piccole dimensioni si può osservare, a partire da febbraio, un'evoluzione piena di particolari, con caratteristiche diverse ogni anno. In questi ultimi giorni, (è solo l'undici febbraio!) si è manifestato un silenzioso risveglio della natura.

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3 febbraio 2011 4 03 /02 /febbraio /2011 07:52

E' arrivato febbraio, mese che definisco volentieri ermetico: non chiarisce, non spiega, non aggiunge parole. A volte lascia insoddisfatti e delusi. Nei confronti di questo periodo dell'anno bisogna essere pazienti, provare a leggere dentro i suoi giorni ancora brevi, osservare i suoi cieli freddi, ascoltare ciò che silenziosamente cresce nel buio. 

 

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30 gennaio 2011 7 30 /01 /gennaio /2011 18:05

Ho deciso di pubblicare tutta intera "I gatti lo sapranno" di Cesare Pavese, mi piace molto la musicalità delle parole e  mi capita speso di ripeterle mentalmente...

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"Ancora cadrà la pioggia

sui tuoi dolci selciati,

una pioggia leggera

come un alito o un passo.

Ancora la brezza e l'alba

fioriranno leggere

come sotto il tuo passo,

quando tu rientrerai.

Tra fiori e davanzali

i gatti lo sapranno.

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    Ci saranno altri giorni,

ci saranno altre voci.

sorriderai da sola:

I gatti lo sapranno.

Udrai parole antiche,

parole stanche e vane

come i costumi smessi

delle feste di ieri.

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Farai gesti anche tu.

Risponderai parole

viso di primavera,

farai gesti anche tu.

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I gatti lo sapranno

viso di primavera

e la pioggia leggera.

l'alba color giacinto,

che dilaniano il cuore

di chi più non ti spera,

sono il triste sorriso

che sorridi da sola.

ci saranno altri giorni,

altre voci e risvegli.

Soffriremo nell'alba,

viso di primavera.

Cesare Pavese, 10 aprile 1950

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26 gennaio 2011 3 26 /01 /gennaio /2011 16:58

Durante il freddo inverno il fiore del giacinto è stato il primo a sbocciare, se è vero, come penso, che i fiori hanno un carattere, possiamo confermare che spesso i più timidi e gentili sono anche i più forti e coraggiosi.

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Il giacinto mi piace per le sue sfumature azzurro-violette, così particolari da essere diventate  un colore a sé: il color giacinto. 

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Il color giacinto è presente in una poesia molto bella di Cesare Pavese:

"...I gatti lo sapranno

 viso di primavera

e la pioggia leggera

l'alba color giacinto..." 

(The cats will know)

Lo ritroviamo anche nei versi di Manlio Galambro, messi in musica da Battiato:

"...Laggiù tutto e ordine e bellezza

calma e voluttà.

il mondo s'addormenta in una calda luce

di giacinto e oro..."

(Invito al viaggio)

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20 gennaio 2011 4 20 /01 /gennaio /2011 07:36

 

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Tra i rami dell'inverno il cielo è grigio. Non c'è spazio per semplici apparenze.

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E' sempre interessante osservare il verde che spunta dalla nuda terra.

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Anche noi siamo fatti di terra.

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Si fa strada in silenzio, il verde della primavera. Non occorre avere fretta.

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12 gennaio 2011 3 12 /01 /gennaio /2011 21:46

Con questo post inizio a parlare dei giardini letterari. Comincio dal mio libro preferito: Jane Eyre. Vorrei trascrivere intere pagine, perché trovo molto bella la prosa di Charlotte Bronte: è densa di atmosfera, riesce a trasmettere sensazioni a vari livelli. Per esempio, quando descrive il vecchio giardino di Thornfield ci sembra di sentire il profumo del caprifoglio e del gelsomino, ci immergiamo davvero per un istante in "quel silenzio umido di rugiada".....

" Passeggiai un pò sul marciapiede intorno alla casa, ma un sottile e ben noto odor di sigaro mi colpì le nari, uscendo dalla finestra; vidi che i vetri della biblioteca eran socchiusi e sapendo che di là potevo essere osservata, andai nell'orto. In tutta la proprietà non vi era un angolo riparato e idilliaco come quello; sembrava un piccolo Eden, così folto di alberi e fiori; un muro alto lo separava da un lato dal cortile e dall'altro un viale di faggi ne impediva la vista dal giardino. Sul fondo, uno steccato abbattuto lo divideva dalla campagna, dove si arrivava attraverso un viottolo tortuoso fiancheggiato da lauri; un gigantesco castagno d'India, circondato da un sedile chiudeva quel sentiero e lì si poteva passeggiare senza essere veduti. In quel silenzio umido di rugiada, mentre si addensavano le ombre della sera, sentii che tutta la vita avrei rimpianto quell'ombroso recesso. Ma mentre camminavo lungo i filari di frutta e le aiole fiorite, dirigendomi verso il fondo, dove mi attirava il chiarore che la luna nascente spandeva in quel punto più aperto, ristetti un istante; non perché avessi visto o udito una presenza estranea, ma perché ancora una volta era giunto fino a me un odore ben noto.

Il caprifoglio e l'abrotino, il gelsomino,  i garofani e le rose esalavano da un pezzo il loro profumo -fragrante offerta alla notte imminente- ma quello che mi aveva colpito non era l'olezzo di un fiore o di un arbusto; era, lo sapevo bene, l'odore del sigaro del signor Rochester. Mi guardai attorno, tendendo l'orecchio. Vidi gli alberi carichi di frutta, udii l'usignolo gorgheggiare in un folto poco distante, ma non distinsi nessuna forma umana, non udii il suono di un passo. Eppure l'odor di sigaro aumentava; dovevo fuggire. Mi affrettai verso l'usciolo che conduceva all'albereta e proprio di là vidi entrare il signor Rochester. Con un salto mi nascosi nella grotta tappezzata d'edera, pensando che forse non sarebbe rimasto a lungo e che, se non mi muovevo, non mi avrebbe veduta.

Ma sbagliavo; evidentemente quell'ora e il vecchio giardino gli piacevano non meno che a me. 

(Jane Eyre, pp.286-287, Superbur classici 2003)

 

Chi  come me ha apprezzato il film di Zeffirelli...può rivedere la romantica scena che si svolge appunto nel giardino notturno. alla vigilia della festa di San Giovanni, mentre "...una splendida estate brillava sull'Inghilterra".

      http://www.youtube.com/watch?v=zRnrRqOUITI

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6 gennaio 2011 4 06 /01 /gennaio /2011 14:52

Ormai è inverno, ma le rose continuano a fiorire, ne ho colto un piccolo mazzo perchè mi piace avere la loro semplice compagnia.

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1 gennaio 2011 6 01 /01 /gennaio /2011 22:49

Da appassionata di Beatrix Potter ho pensato di fare gli auguri ai gentili visitatori di questo blog con alcuni suoi disegni. 

 

I disegni parlano da soli...

...parlano di un mondo tenero, pieno di fiori e piccoli animali...

un mondo bellissimo dove la propria casa è un giardino...

AUGURI A TUTTI: perché nel nuovo anno possiate entrare almeno per qualche istante (ma io dico: per molti istanti) in questo mondo bellissimo. 


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29 dicembre 2010 3 29 /12 /dicembre /2010 21:36

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Mentre il giardino riposa (è ormai inverno), è bene fare qualche torta, specialmente se qualcuno compie gli anni.

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Si sta bene col fuoco che fa compagnia...

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Gli abitanti della casetta araba sono scesi a mangiare la torta con noi.

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  • : Blog di Anna
  • : Qui si parla di un giardino, dei suoi fiori e delle sue piante nel corso delle stagioni, delle luci e colori dei mesi e dei giorni. Faremo insieme qualche passeggiata nei giardini letterari, nel bosco e nella macchia, lungo sentieri che portano al mare, a luoghi fuori dal tempo e ad alcuni mondi paralleli.
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