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22 marzo 2013 5 22 /03 /marzo /2013 21:47

Giovanni Corona (Santu Lussurgiu 1914-1987) l'autore di "Primavera" era un

maestro elementare. Era anche un vero poeta e pur abitando in un'isola e

in un piccolo centro (molto bello) aveva mantenuto un legame significativo

con la letteratura italiana del suo tempo. Me lo ricordo benissimo, e

mricordoin particolare un giorno di luglio in cui mi aveva portato una sua

poesia

dedicata al giorno di San Giovanni (a giugno la posterò in questo blog). In

quel momento ero impegnata a preparare un esame  di pedagogia o

psicologia e su suo invito avevo trascritto il testo della poesia

tra i miei appunti. 

Primavera da tempo la so a memoria ma solo lo scorso anno per

curiosità ho

provato ad analizzarne i versi e mi sono resa conto che quelle brevi righe

di 

parole sono un concentarato di figure retoriche usate con perfezione ed

estrema naturalezza...in quel momento mi è stata più chiara la grandezza

di Giovanni, che parlava con immagini di sogno, di passato e di presente,

di

vento e di ricordi.

 

DSCN4162.JPG

In "Primavera" ci sono tante allitterazioni, che rendono molto piacevole recitare la poesia, perché si ha la possibilità di sentire i suoni, di sentirne il sapore! 

- Lentamente assaporo della sera.....

Evanescenti rivi dell'adolescenza vanno fluiscono

Con i fragili remi del ricordo

Tremore tortuoso

Di veleni dolci come oblio

- Ecco una sinestesia: LIQUIDI PROFUMI....

- Una metafora potente I FRAGILI REMI DEL RICORDO

- Un ossimoro VELENI DOLCI

- Una personificazione CASA DI RONDINE HA VOCE DI RITORNO

 

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commenti

F
mi auguro di conoscerti, io sono la nipote di Giovanni Corona. Siamo arrivati alla pubblicazione di nove libri.<br /> Non so se hai visto l'ultimo curato da Simona Cigliana e pubblicato dalla Carocci a Roma. forse questo poeta ancora sconosciuto a molti ha fatto un grande passo avanti.<br /> bellissima la tua analisi sulla poesia di primavera. io sto raccogliendo tutto quello che scrivono su di lui come documento. Se ti fa piacere mandami i tuoi meravigliosi pensieri e analisi.<br /> Un caro abbraccio<br /> Francesca Manca
Rispondi
A
Cara Francesca scusami per il ritardo della mia risposta, trovare il tuo commento è stata una bellissima sorpresa. Certo, ora raccoglierò quello che ho scritto su Giovanni e te lo manderò, scrivimi al mio indirizzo email. Io penso che noi ci conosciamo, di sicuro tu conosci un pò la mia famiglia e potremo incontrarci a S'Archittu. A presto. Anna.
P
Meravigliosa...semplicemente...<br /> Ciao :-)
Rispondi
A
...è proprio quello che ho pensato anch'io: conoscevo questa poesia da tanti anni e solo da poco mi sono resa conto delle figure retoriche, perché sono così naturali e leggere, una cosa sola con le<br /> emozioni profonde che Giovanni ci ha comunicato...
Rispondi
A
Io credo che la grandezza di un poeta, uno vero come Giovanni, stia anche (non solo, sarebbe riduttivo!)in questo: l'uso delle figure retoriche in modo naturale, in certi casi quasi inconsapevole o<br /> completamente inconsapevole, per il solo piacere di sentire il suono che fa la voce nel pronunciare le parole, o meglio, il suono che le parole fanno nell'essere pronunciate.
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  • : Blog di Anna
  • : Qui si parla di un giardino, dei suoi fiori e delle sue piante nel corso delle stagioni, delle luci e colori dei mesi e dei giorni. Faremo insieme qualche passeggiata nei giardini letterari, nel bosco e nella macchia, lungo sentieri che portano al mare, a luoghi fuori dal tempo e ad alcuni mondi paralleli.
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